mercoledì 1 febbraio 2012

Si stava meglio quando si stava peggio

O forse no?
In un brillante articolo scritto sulla rivista Prospect col titolo "If I ruled the world" Steven Pinker, docente di psicologia di Harvard, affronta la tradizionale nostalgia per i bei tempi andati. E spiega perchè, statistiche alla mano, non abbia assolutamente senso.
Un buon pezzo, dedicato a tutti quei puristi della lingua in guerra contro tweet e sms, ai luddisti di ritorno, ai fatalisti del "Ma dove andremo a finire?".
La traduzione dell'articolo in italiano non è ancora in rete, per ora la trovate sull'Internazionale di  questa settimana.
"A prescindere dalle cause del nostro comportamento, muovere accuse infondate al presente è una debolezza che forse non sarà mai messa al bando, ma dovrebbe essere contrastata. Anche se di solito viene ostentata come segno di raffinatezza, può offrire un pretesto per avere la meglio e una scusa per la misantropia, soprattutto nei confronti dei giovani." (Steven Pinker).
Thomas Hobbes spiegava efficacemente la ragione di questo innato desiderio di critica del presente  e di ammirazione per il passato
"La competizione per la lode inclina a una riverenza per l'antichità poichè gli uomini contendono con i vivi non con i morti".






Per chi volesse approfondire il personaggio:
-Il suo discorso tenuto alla TED conference del 2003 sulla  questione: personalità innata o influenzata dal contesto sociale. 
- Massimo Gaggi sul Corriere della Sera scrive riguardo  il saggio "The Better Angels of Our Nature: Why Violence Has Declined"
- Estratti del libro "Fatti di parole. La natura umana svelata dal linguaggio"
- "My genome, my self", articolo scritto per il NYT.


6 commenti:

  1. Non posso che accogliere a braccia aperte il pensiero di questo Harvardiano. C'è malattia più letale di quella che non fa credere nei propri mezzi ma, dirò di più, ci demoralizza da dentro? Un'autodistruzione. Istituzionalizzare il passato poichè il confronto lo si ha con i vivi, non con i morti. Hai pienamente ragione. Rifuggiamo quindi i nostri obblighi. Abbiamo bella e pronta una scusa per le nostre azioni : il mondo va a rotoli, si stava meglio prima. Che poi, a ben pensare, il fantomatico "prima" non lo si è mica vissuto con la stessa attitudine di adesso. E se esistesse solo l' ORA? Fusione di spazio e tempo in cui tutto entra e circola. Ma niente lacrime malinconiche gettate indietro nè grida di paura in avanti : postura eretta, cervello connesso, fiducia negli occhi, ORA.

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  2. "Dunque mostratemi l'almanacco più bello che avete."

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. "Dipinte in queste rive
      Son dell’umana gente
      Le magnifiche sorti e progressive"

      Credo che la posizione di Leopardi sia su un altro piano: innegabile l'infondata illusione del singolo che il futuro sarà necessariamente migliore del passato.
      Questo però non cozza col fatto che oggi si vive indiscutibilmente meglio anche di solo 50 anni fa. E qualsiasi rimpianto di un passato felice, di un'età dell'oro, è semplicemente immotivato.
      Nova erigere!

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  3. Perdonate la cattiveria. Tentavo solo di gettare un peso sull'altro piatto, per tenere l'ago sull'hic et nunc.

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  4. "[...]senza la quale illusione o ignoranza non vorremmo più vivere, come noi non vorremmo rivivere nel modo che siamo vissuti."

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