Se questo fosse un post di critica su Sanremo forse riceverebbe molto più seguito. Se fosse l'ennesimo pezzo sull'avanzata demenza senile di Celentano, sulle "splendide" doti recitative di Pupo o sulla farfalla di Belen, magari saremmo tutti qua a concordare. Se questo è ciò che interessa se n'è già detto abbastanza, uno su tutti Francesco Merlo su Repubblica, incarognito come al solito, ma esaustivo. No, non è questo il punto.

In queste serate sanremesi è avvelenato. E' il social network del momento, il media più efficace nel tastare il polso all'opinione pubblica, dicono, ma ieri sembrava più che altro un punto di ritrovo per vecchie comari inacidite e inviperite, ansiose di sciorinare le loro sentenze su questo o quel particolare della serata. Non è la prima volta, capita ultimamente per la maggior parte degli eventi di pubblico dominio, dal politico corrotto o al caso di disorganizzazione meteorologica. In questi casi parte sempre il tweetcontest a chi spara la battuta più sardonica, il gioco al massacro nella rincorsa al trending topic. Risultato: il social network si trasforma in un contenitore di chiacchiericcio e gossip. Più si allarga il bacino di utenti più si facebookizza, più si appiattisce. Peggio, nel diventare simile a Fb mantiene comunque la pretesa, o la spocchia, di essere ontologicamente più cool.
Un po' è deludente. Perchè quello che rende Twitter più intrigante del suo invadente fratello maggiore è l'incessante scorrere di informazioni. Se apri twitter trovi gli studenti greci in piazza syntagma, quelli di occupyws che trasmettono lo streaming da Zuccotti Park o i resoconti in diretta dall'Europarlamento. Trovi appassionati che vogliono condividere le loro news.
Non vieni sommerso dalla valanga delle vignette trollface, dalle diabetiche citazioni, non trovi i soliti meme o l'infinita catena "Come mi vedo, come mi vede mia nonna, come mi vede il mio cane..". Non ci sono perchè non avrebbero spazio e perchè forse là non interessano granchè.
E' affascinante perchè è un flusso di coscienza globale, la voce dell'umanità virtuale, l'anima del mondo. Ha le potenzialità per essere un grande mezzo, dispiace che restino inutilizzate.
Non sto cercando un social network di nicchia, solo spero che il limpido cinguettio di Twitter non diventi un gracchiante cicaleccio.
Magari esagero, sarà solo l'onda lunga di Sanremo.
"Ovviamente faremo gli snob che non guardano #sanremo perchè inguardabile ma lo commentano su twitter perchè è cool." ("Insopportabile" su Twitter)
P.s. A proposito di twitter flusso globale, Trendsmap merita una visita. Fonte: http://surfingtablet.tumblr.com/
AGGIORNAMENTO 20/02/12
Oggi parla di un argomento simile anche il Corriere della Sera, da quando su Twitter impazza l'hashtag
#TornateSuFaceBook.Sulla questione 2 articoli di valigia blu
#Sanremo sui social network: tutti parlano, nessuno ascolta
Twitter è un flusso di notizie come tu hai detto. Possiedi tutta la libertà di poter seguire le persone a cui si è interessati.
RispondiEliminaDate queste due premesse, il tuo attacco al cicaleccio è assolutamente un ottimo spunto di riflessione : e se l'uomo non potesse sfuggire dal farsi beffe dell'altro?
Twitter rappresenta il flusso di coscienza degli uomini ed è triste ammetterle ma anche le menti più lucide si sono abbassate alla "modalità spocchioso" twittando acerbamente ogni minimo spostamento che avveniva sul palco dell'Ariston.
Mi domando quindi :
1) non sarà forse troppo eccessivo ed allo stesso tempo cicaleggiante il tuo stesso post?
2) siamo destinati a sorbettarci la fiumana di critiche ad ogni evento pubblico/nazionale di rilievo?
3) è vero che la critica fa sempre bene?
4) perché all'essere umano resta più facile criticare piuttosto che sforzarsi a trovare i pregi?