domenica 10 marzo 2013

Neanche volendo

Ci metto tutta la buona volontà, sul serio.
 
Il Movimento 5 Stelle ha raggiunto alle elezioni un risultato di tutto rispetto, che impone alle forze politiche e agli italiani una riflessione. Etichettarli di impulso come squadristi,  o come deriva del sistema democratico è una tentazione forte, ma eccessivamente semplificatoria. Le analogie che rendono il nostro paese simile alla Weimar degli anni Trenta sono molte, è vero. Tuttavia un insolito ottimismo mi fa credere e sperare che la Storia non sia così ingenua da ripetere se stessa. Il contesto di oggi è diverso. Ci sono istituzioni internazionali più forti, c'è un Europa che, seppur deprecabile in alcuni atteggiamenti, veglia sul nostro paese Nemmeno siamo l' Ungheria di Orban: il nostro paese è solido, lo stato abbastanza da sopravvivere a vent'anni di asfissiante berlusconismo. Non abbiamo mai rielaborato con serenità e distacco il nostro passato, sempre pronti come siamo a dare del fascista ad ogni nuovo nemico. Fascista era Renzi, fascista Berlusconi, fascisti i Grillini. E' un modo di fare radicato in noi, di cui il dipietrismo urlante è solo manifestazione di superficie. M5S= Fascisti, prima metafora da evitare.

No, non è questo il punto. Né che a volte la compattezza, la ritrosia ai media, e il forte accento sulla comunità facciano sembrare gli attivisti del movimento più simili ad adepti di Scientology, che non a un partito politico. Seconda metafora da evitare. Anche perché poi Scientology chiede le scuse.

La questione è prettamente di merito. I nuovi deputati del M5S non sono migliori della vecchia casta. Anzi. Un Paolo Bernini che candidamente, intervistato da Ballarò, parla della bontà dei contenuti di "Zaitgaist"(sic), non ha nulla di invidiare ai tanti Isidori che si sono finora seduti in Parlamento. "Non so se lo sapete, ma in America hanno già iniziato ad impiantare microchip sotto pelle.." è roba da sottobosco di Internet, da "una volta mio cuggino...": quella accozzaglia di paranoie, idiozie e leggende metropolitane che da sempre girano in rete, ma che finora lì erano rimaste. E no, non è colpa dei giornalisti pagati, non puoi sostenere con serietà che quelle dichiarazioni le hai fatte solo perché "Mi sono trovato la troupe in casa". La politica è una cosa dannatamente complicata, parlare di queste scemenze alla prima intervista non è il miglior punto di partenza.
"Si valuti il programma". Ecco, il programma (qui in versione estesa). Proprio quello il punto. E' difficile prendere sul serio Grillo quando parla di referendum online sull'Euro, di abolizione tout court di Equitalia, di reddito di cittadinanza. Sono affermazioni che oscurano la credibilità di altre proposte serie, di cui il Paese ora avrebbe bisogno. L'entusiasmo dei nuovi giovani che entrano in Parlamento è una cosa che non si vedeva da tempo. L'incompetenza però prevale sui buoni propositi, oscurandoli.
Ad indignarsi contro la Casta non ci vuole nulla. A fare i rivoluzionari è un attimo. Ma tra destruens e pars construens c'è un abisso. Alla prova dei fatti, insegnava Popper, il rivoluzionario si trasforma in  un "improvvisato riformista di qualità scadente". Solo attraverso riforme potrà concretizzare il suo disegno, anche fosse col 100% del Parlamento. Evitando che nel frattempo il paradiso immaginato per il Paese non diventi un inferno in terra. 

Non ce la faccio ad essere positivo sulle intenzioni del movimento, neanche volendo. Ma mi adeguo e spero tutto si risolva. Ai grillini verrebbe da dire, ora che ci siete anche voi a decidere,"indignatevi di meno" e datevi da fare. All'Italia invece "Va tutto bene". Speriamo.

P.S.Un ultima chicca sono le visioni di Casaleggio sul futuro del mondo. Roba da questione psichiatrica, altro che questione morale.


2 commenti:

  1. A Paolo Bernini mancava solo di citare gli Illuminati dei thriller di Dan Brown.

    Il vero thriller è la (non)prospettiva che propongono. Peggio di Scientology...

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  2. L'aspetto che mi disarma ancor di più del M5S è il fatto stesso che ci sia la figura di un capo leader-guida-guru.

    Sono figli di internet? Non dovrebbero avere un leader.

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