venerdì 20 gennaio 2012

Benvenuti nel 2012: le guerre si fanno su Internet

Stanotte la rete era impazzita. Anonymous ha lanciato la rappresaglia, dopo la chiusura di Megaupload ad opera dell'FBI. (maggiori dettagli li trovate qui). Sono andati down diversi siti: dal Dipartimento di Giustizia, all'Universal Music, al sito dell'FBI stessa. Si è trattato di un attacco in DDos che ha sovraccaricato i server dei siti in questione, una schema piuttosto semplice ma di effetto scenografico notevole. 
In questo link trovate lo statement postato dal gruppo di hackers, un resoconto che vale una lettura. Anche Gizmodo ha seguito la vicenda.
C'è già chi dice che non si è trattato di un'operazione a caso. Colpire Megaupload, un sito che ospitava anche materiale protetto da copyright, come attacco esemplare per legittimare l'avanzata dei decreti SOPA e PIPA al Congresso USA. 2 bills su cui si sta discutendo in questi in giorni, pensati per abbattere la pirateria informatica e proteggere il diritto di copyright, ma formulati in una maniera grossolana: rendendo perseguibile chi pubblica link a siti sospetti o semplicemente indica un percorso per accedervi, anche al di fuori del territorio statunitense, rischia di essere una misura piuttosto inefficace per combattere davvero la pirateria. Al contrario un meccanismo per perfetto per domare la rete e minare alla radice quella base di fiducia che il supporto della rete stessa.
Ecco il motivo per il quale si è rapidamente mobilitata la rete. Credo in molti abbiano notato la vistosa protesta di Wikipedia della scorsa settimana, seguita anche da siti come Wired. Per chi volesse approfondire  Paolo Attivissimo offre una chiave di lettura interessante qui. E Webdesigner spiega "How Sopa and Pipa can affect you"
Per quanto riguarda Megaupload/Megavideo c'è il pericolo però di prendere un colossale abbaglio. Difendere il sito in nome della libertà di espressione potrebbe avere un effetto controproducente: renderebbe facile delegittimare la protesta contro i due decreti, liquidando il tutto come un movimento a sostegno della pirateria informatica. Lo spiega sempre Paolo Attivissimo, sul Disinformatico.

Fonti: il titolo è un'idea di Enrico Savi - profilo twitter enricosavi

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