giovedì 26 gennaio 2012

Il giorno splende in un istante

"Ma volete finire con le vostre storie di tempo? 
È grottesco! Quando! Quando! 
Un giorno, non vi basta, un giorno come tutti gli altri, è diventato muto, un giorno io sono diventato cieco, un giorno diventeremo sordi, un giorno siamo nati, un giorno moriremo, lo stesso giorno, lo stesso istante, non vi basta?
Partoriscono a cavallo di una tomba, il giorno splende in un istante, ed è subito notte." (1.40.20)

[...]
Avanti! Ho forse dormito mentre gli altri soffrivano?
Sto forse dormendo in questo momento? Domani, quando mi sembrerà di svegliarmi, che dirò di questa giornata? Che col mio amico Estragone, in questo luogo, fino al cader della notte, ho aspettato Godot? Che Pozzo è passato col suo facchino e che ci ha parlato? Certamente. Ma in tutto questo quanto ci sarà di vero? Lui non saprà niente.[...] A cavallo di una tomba e una nascita difficile. Dal fondo della fossa, il becchino maneggia pensosamente i suoi ferri. Abbiamo il tempo d'invecchiare. L'aria risuona delle nostre grida. Ma l'abitudine è una grande sordina. Anche per me c'è un altro che mi sta a guardare, pensando. Dorme, non sa niente, lasciamolo dormire. Non posso piú andare avanti. Che cosa ho detto?
(1.43.10)
[...]
"Ah, sí, la notte. Ma insomma, cercate di stare un po' piú attenti, altrimenti non combineremo mai niente.  Guardate. Ti dico di guardare il cielo, porco! Bene, basta cosí. Che cos'ha di tanto straordinario? Come cielo, voglio dire? È pallido e luminoso come qualsiasi altro cielo a quest'ora del giorno. A queste latitudini. (Pausa). Quando fa bello. Un'ora fa circa dopo averci inondato fin dalle diciamo, dalle dieci del mattino  senza requie, di torrenti di luce rossa e bianca, ha cominciato a perdere il suo splendore, a impallidire, a impallidire, pian piano, adagio adagio, fintantoché...bum! finito! non simuove piú! Ma... (alza una mano ammonitrice) ... ma, dietro quel velo di dolcezza e di calma la notte galoppa e si getterà su di noi (fa schioccare le dita) pfttt! cosí...proprio nel momento in cui meno ce l'aspettiamo. Ecco come vanno le cose su questa porca terra." (37:30)

"Aspettando Godot", Samuel Beckett
Il testo qui.

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