martedì 24 gennaio 2012

State of the Union 2012

Stanotte il Presidente degli Stati Uniti terrà come ogni anno l'ufficiale discorso sullo "State of the Union" davanti al Congresso. Il sito della Casa Bianca offre la possibilità di seguire la diretta, standard o con l'ausilio di grafici e contenuti multimediali. Ecco il link.
Intanto nella corsa delle primarie repubblicane si parla di Gingrich momentum. L'ex speaker della Camera ha  superato Romney in South Carolina, rimettendo tutto in gioco.  E per il Grand Old Party si è aperto il dilemma. Ne parla Federico Rampini su "La Repubblica"
Qui le tappe e il calendario completo delle primarie, stato per stato. E qui i temi caldi sul tavolo.

Godetevi la chicca finale. Un insolito debutto all'Apollo Theatre ad Harlem.


AGGIORNAMENTO 25/01/12:

Qui trovate la versione integrata del discorso del presidente. Qui la trascrizione.

"An America built to last", il tema ricorrente del President's speech, è il titolo del documento pubblicato dallo staff della Casa Bianca, che riporta per esteso tutto il contenuto aggiunto come supporto al video.
Buona visione.



4 commenti:

  1. se nota veramente tanto che é campagnia elettorale, non tanto il discorso, che ce sta pure, ma anche i gragici pompati a palla:

    nota il grafico di 'the shrinking middle-class' appena l'ho visto me so preso un colp: meno della metá??? poi vai a vedere i numeri e é solo 10%

    Chrysler has grown faster in the U.S. than any major car company, voglio veddere con i soldi della FIAT..

    'Our workers are the most productive on Earth, and if the playing field is level, I promise you -– America will always win...'
    e ci credo, se tutti devono giocare con le tue tegole me pare ovvio che vinci...

    :-) MILLIONS OF NEW JOBS FOR SCIENTISTS AND ENGINEERS :-)
    e qui mi fermo perché ho lezione

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  2. Leonardo, ammetto di dover ancora vedere il discorso.
    Nel merito del punto 2: non vedo il problema. L'azione del Governo sulla questione Chrysler è stato un successo. L'azienda ha già ripagato il debito ed è tornata a livelli di guadagno superiori a quelli pre-crisi. Nel 2008 era davvero alla frutta, lasciarla a sè stessa avrebbe significato il fallimento. E invece ora è un segno della vitalità del mercato americano. No?
    Il punto 3: non è questione di dettare le proprie regole. Se tu misuri la competizione in termini di produttività per lavoro, l'affermazione di Obama non è fallace. Certo, se invece vuoi vincere sul mercato con una manodopera a salari da terzo mondo, non stai "giocando con le tue regole", stai barando.

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